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Rid racconta lo Spazio secondo Leonardo: dalla trivella per il suolo lunare agli orologi atomici

22 novembre 2022

Pietro Batacchi, direttore di RID, continua nella sua esplorazione del sito Leonardo di Nerviano. Entrando nella camera bianca dello stabilimento ci parla delle attività spaziali di Leonardo, settore strategico e in costante evoluzione.

Lo Spazio è ormai entrato nel vissuto quotidiano di ognuno di noi: ad esempio, quando usiamo il nostro smartphone (il 50% delle app funziona solo grazie ai dati di posizione forniti dai satelliti come Galileo o GPS) o quando si parla controllo delle infrastrutture critiche, senza dimenticare la sicurezza delle transazioni e dei dati bancari, ed il monitoraggio della salute della Terra. E poi pensiamo alla nuova frontiera dell’esplorazione spaziale, di chi viaggia e viaggerà verso la Luna o Marte, e di chi si proietterà nei più remoti angoli dello Spazio profondo.

Insomma, un settore strategico e dal grande potenziale di business. Già nel 2020 sono stati investiti nell'economia legata allo Spazio circa 70 miliardi di euro, che hanno generato un valore pari a 300 miliardi di euro; un ammontare che, agli attuali tassi di crescita, salirà a circa 450 miliardi nel 2030.

Leonardo, la principale realtà manifatturiera italiana, oggi copre il 70% del settore Spazio in Italia ed è al vertice di una filiera ad altissima specializzazione, che fa del nostro Paese un protagonista di assoluto rilievo nel panorama mondiale e che abbraccia l’intera catena del valore: progettazione e realizzazione di satelliti e infrastrutture orbitanti, produzione di equipaggiamenti e sensori high tech, gestione dei servizi satellitari e realizzazione di sistemi di propulsione e lancio. Capacità che l’azienda esprime con le competenze sviluppate nell’ Elettronica e che ha valorizzato anche grazie alle società Telespazio e Thales Alenia Space.

Leonardo, nell’ambito di una cooperazione con centri di ricerca e accademie nazionali e internazionali, è responsabile dello sviluppo e della produzione nello stabilimento di Nerviano (Mi) di trivelle, bracci robotici, orologi atomici e pannelli fotovoltaici: equipaggiamenti ad altissimo contenuto tecnologico per l’esplorazione spaziale, il posizionamento o per l’alimentazione dei veicoli spaziali.

Ecco, dunque, il Sample Transfer Arm, il braccio robotico che contribuirà a portare i campioni di Marte sulla Terra nell’ambito del programma Mars Sample Return, guidato dalla NASA in collaborazione con l'ESA. Un gioiello della tecnologia, basato su sofisticati algoritmi di robotica e meccatronica, capace di vedere e agire in maniera autonoma in un ambiente straordinariamente difficile e complesso come quello marziano per svolgere tutti i compiti richiesti dalla missione: identificare ed estrarre le provette dal rover Perseverance o sollevarle dal suolo, inserirle nel contenitore e chiudere il suo coperchio prima del lancio da Marte sul Mars Ascent Vehicle.

Prendiamo poi i pannelli per l’alimentazione del modulo di servizio europeo di Orion, il veicolo spaziale della missione Artemis, il cui obbiettivo è quello di creare le condizioni per lo stabilimento di una presenza umana permanente sulla Luna, o gli orologi atomici all’idrogeno, che costituiscono il cuore del sistema satellitare europeo Galileo e che contribuiscono a garantire l’incredibile precisione a terra di circa 30 cm.

Crediti per l'immagine di apertura: Thales Alenia Space

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